Cosa fare in caso di blackout prolungato: la risposta aziendale all’imprevisto energetico
Blackout prolungato: quando il sistema si spegne, il fatturato si blocca

UPS, un elemento chiave in caso di blackout
Sapere cosa fare in caso di blackout prolungato è una necessità per tutte quelle aziende che non possono permettersi fermi operativi o perdita di dati o interruzioni nei servizi. Le interruzioni di lunga durata, di ore o, addirittura, di giorni, possono colpire inaspettatamente anche le realtà più strutturate, compromettendo continuità, sicurezza e relazioni con clienti e fornitori.
Per affrontare scenari di questo tipo servono preparazione, strategia e strumenti affidabili.
L’UPS è uno di questi: rappresenta l’elemento chiave di un sistema di continuità intelligente, progettato per mantenere attivi i processi essenziali fin dai primi secondi di interruzione. Se ben dimensionato, il gruppo di continuità entra in funzione senza soluzione di continuità, proteggendo i carichi critici da spegnimenti improvvisi e instabilità. E, anche quando non riesce a coprire l’intera durata del backout, è in grado di garantire il tempo necessario per salvare dati, completare operazioni sensibili o attivare un generatore secondario. In altre parole, fornisce il tempo che serve per non perdere il controllo.
Naturalmente, in questi casi, un UPS da solo non è sufficiente. È fondamentale sapere quanta potenza può erogare e per quanto tempo, e soprattutto definire un piano di priorità energetiche: stabilire quali reparti mantenere attivi, con quali obiettivi, e per quanto tempo.
Cosa fare in caso di blackout prolungato: 5 azioni preventive
Affrontare un blackout prolungato non significa semplicemente resistere all’imprevisto, ma anche prepararsi in anticipo per ridurre al minimo l’impatto operativo ed economico.
Ogni azienda dovrebbe implementare
una serie di misure preventive.
Per iniziare, ne abbiamo identificate 5:
1. Monitorare lo stato della rete elettrica in tempo reale
Anticipare è l’unico antidoto all’imprevisto. Utilizzare strumenti digitali per il monitoraggio della rete consente di individuare guasti, disservizi e lavori programmati, permettendo una pianificazione più sicura delle attività aziendali.
2. Verificare che la propria infrastruttura sia conforme agli standard
Gli impianti di continuità devono rispettare le direttive tecniche e di sicurezza in vigore. Controllare regolarmente che rispettino la normativa (CEI, EN, ISO) aiuta a evitare criticità legali e operative in caso di emergenza.
3. Integrare la continuità energetica nel piano di business continuity
Un UPS isolato non basta, serve un approccio sistemico. Inserire la gestione dell’energia nel Business Continuity Plan permette di affrontare le interruzioni in modo coordinato, prevedendo scenari, priorità, soglie di allarme e protocolli operativi ben definiti.
4. Mantenere i sistemi sempre in efficienza
I sistemi UPS devono essere sottoposti a manutenzione preventiva, con test periodici, controllo dello stato delle batterie, verifica dei carichi e interventi tempestivi in caso di anomalia. Solo così possono garantire prestazioni affidabili nei momenti di necessità.
5. Organizzare simulazioni periodiche e formare il personale
L’errore più grande è non testare mai il proprio piano. Simulazioni periodiche aiutano a valutare la prontezza operativa dell’azienda e a identificare punti deboli nella gestione dell’energia. Formare i team su come comportarsi conferisce prontezza e sicurezza e riduce i rischi di errore.
Cosa fare in caso di blackout prolungato: come reagire nei primi istanti
Quando il blackout inizia, ogni minuto conta. Anche se l’azienda è attrezzata con sistemi di continuità, è essenziale agire in modo coordinato, seguendo una procedura semplice ma efficace per contenere i danni e garantire la sicurezza.
Ecco cosa fare in caso di blackout prolungato, le 5 azioni immediate:
1. Verificare l’attivazione dell’UPS
Assicurarsi che gli UPS si siano attivati correttamente e che i carichi prioritari (server, impianti critici, luci di emergenza) stiano funzionando.
In assenza di UPS o in caso di anomalie, occorre procedere subito alla messa in sicurezza manuale delle apparecchiature.
2. Comunicare con il personale
Avvisare immediatamente tutti i reparti dell’azienda,
interrompere le attività non prioritarie e
attivare eventuali procedure di emergenza già previste nel piano di business continuity.
Evitare iniziative isolate: la gestione deve essere centralizzata e tracciata.
3. Spegnere in sicurezza le apparecchiature non protette
Per evitare danni da ritorno improvviso della corrente o picchi di tensione,
spegnere e scollegare i dispositivi non connessi a UPS.
Dare priorità alla protezione dei dati e alla chiusura corretta dei sistemi IT non alimentati.
4. Monitorare lo stato della rete e attivare il backup energetico
Controllare tramite strumenti online o centraline locali
se si tratta di un’interruzione localizzata o diffusa.
Se previsto,
attivare il gruppo elettrogeno
o il piano B energetico per prolungare l’autonomia dei reparti vitali.
5. Documentare l’evento
Registrare l’orario, la durata e le azioni intraprese. Questo aiuta a migliorare i piani futuri, ma soprattutto a dimostrare reattività e controllo verso partner, clienti e assicurazioni in caso di danni o disservizi.
La reazione nei primi minuti è cruciale. Un’azienda pronta non è solo quella che ha gli strumenti giusti, ma quella che sa come usarli, quando serve davvero.
Noleggio UPS: una soluzione alternativa per farsi trovare pronti
Affrontare un blackout prolungato non significa solo possedere la tecnologia giusta, ma anche poterla integrare in modo sostenibile nella propria strategia aziendale.
Per molte realtà, l’acquisto diretto di sistemi UPS può rappresentare un ostacolo economico o operativo. In questi casi,
il noleggio operativo può essere la soluzione ideale per garantire la continuità energetica senza dover sostenere un investimento iniziale.
Con il noleggio di un UPS, l’azienda può:
- Accedere subito a soluzioni di ultima generazione
- Pianificare i costi in modo chiaro, grazie a un canone mensile fisso e deducibile
- Evitare imprevisti: manutenzione, sostituzioni, monitoraggio e supporto tecnico sono inclusi
- Eliminare il rischio di obsolescenza tecnologica: gli ups sono sostituiti periodicamente.
Inoltre, in caso di guasto o emergenza, è inclusa l’assistenza, con un gruppo di continuità sostitutivo di pari potenza.
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